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“Impressioni, io e l’arte, emozioni”

 

29 aprile - 17 maggio 2023

Vernice della mostra

Inaugurazione sabato 29 aprile alle ore 18,15.
Presentazione a cura della
dott.ssa Ombretta Frezza e di Franco Fonzo.

Segue visita alla mostra e brindisi nel parco delle sculture
della Barchessa di Villa Quaglia.
Ad accompagnare l’evento la musica di Mattia Scomparin

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musica

E' gradita la preotazione al
0422 430584 - 338 1469220

Orari: da martedì a sabato 15.30 - 19.30
Domenica 15.30 - 19.30
Chiuso il lunedì


Sabato 29 Aprile 2023 alle ore 18.150 nella suggestiva cornice del Parco delle Sculture della Barchessa di Villa Quaglia a Treviso ( Viale XXIV Maggio) verrà inaugurata la mostra
“Impressioni, io e l’arte, emozioni”
Tre mostre personali dei tre artisti vincitori del
17° Premio Arte Fiera Dolomiti 2022.



Tre autori a confronto su tematiche e ricerche diverse e personali.
Dai paesaggi impressionisti di Silvio Zago, alle incisioni e sete dipinte di Angela Maria Scarparo alle opere figurative e poetiche di Cristina Mavaracchio. Tre artisti da diversi anni protagonisti nel panorama artistico italiano.

 

 

 

Cristina Mavaracchio

Nasce a Mirano (VE) nel 1965. Si avvicina alla pittura sin dalla giovane età, approfondendo solo in seguito gli studi d’arte apprendendo le varie tecniche pittoriche ed esprimendosi con disinvoltura dall’acquerello all’olio. Approfondisce anche la pratica d’incisione con l’acquaforte e acquatinta. Sperimenta la scultura, prima con la creta e successivamente con il legno. Lavora in collaborazione con gli studi d’arte per la realizzazione di pittura murale ed in particolare nella produzione di Trompe l’Oeil. Lavora e produce le opere presso il suo studio, nel litorale veneziano. La sua pittura risente di una continua elaborazione e ricerca, sia nell’ambito formale, che in quello dei contenuti, prediligendo come tecnica espressiva l’olio su tela. Le sue opere sembrano avere un occhio scultoreo sulla figura che ne esce tridimensionalmente perfetta e decisa. Dalla perfezione della figura umana, al maschile e al femminile, Cristina Mavaracchio mostra un profondo impegno intrapreso nel mettere nelle proprie creazioni, una pura espressione della stessa gioia di vivere, della “bellezza” che la vita ci ha dato. Le sue incantevoli figure mostrano lo stupore delle emozioni, l’essere umano in quanto creatura della Natura, legato ad essa…ai suoi cicli di luci ed ombre, vuoti e pieni, in mille sfaccettature della bellezza e del sentire umano. Uno squarcio espresso tra l’antico e il moderno, tra la pittura, il disegno e la scultura, che fanno riflettere e cercare in noi stessi e in quanti ci sono intorno alla vera ragione della grandezza dell’Umanità

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Angela Maria Scarparo

Angela Maria Scarparo, ma anche Daniela… Una persona dalle mille sfumature, a partire dal nome. Per chi Angela, per chi Angela Maria, per altri Daniela… Omen nomen dicevano gli antichi e forse per quest’artista la pluralità dei nomi ne arricchisce e sottolinea la creatività. Avvicinatasi alla pittura da bambina, desiderosa di sperimentare materiali e colori, impegnava i risparmi in pennelli e tubetti e si è guadagnata, fin da giovanissima, premi e segnalazioni. Preziosa la formazione all’Accademia delle Belle Arti di Venezia con i grandi maestri Emilio Vedova, Edmondo Bacci, Cesco Magnolato da cui Angela Scarparo ha raccolto l’eredità della potenza del segno e della capacità evocativa e narrativa del colore, ma ha anche trovato ulteriori stimoli alla sua continua necessità di ricerca e di mancanza di limite al possibile. A completare il percorso formativo la frequentazione della Scuola Internazionale di Grafica. Un curriculum studi che l’ha portata all’abilitazione all’insegnamento in discipline pittoriche e la specializzazione in calcografia, litografia, xilografia, serigrafia, realizzazione di tappeti con la tecnica hand tufted, decorazione su seta con tecniche classiche, orientali, e sperimentali. Su questo fronte è stato per lei illuminante l’incontro con Aurora Papafava esperta in arte e pittura tessile, che le ha fatto approfondire l’interesse per la decorazione su seta e le ha aperto il percorso alla tecnica esclusiva che ora utilizza per le sete dipinte e impiega anche per la creazione di accessori e gioielli. Membro dell’Associazione Nazionale Incisori Angela Maria Scarparo è stata anche presidente dell’Associazione culturale “Segno Grafico per la stampa d’Arte Contemporanea” di Venezia, ed è nel novero degli artisti contemporanei dell’Archivio per l’arte moderna del Novecento del Kunsthistorisches Istitute di Firenze

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Silvio Zago

La sua arte va dal realismo ottocentesco di Coubert e Corot ai neri su bianco di Franz Kline, dai riflessi, bagliori e foschie di Turner (Tempesta di neve, Battello a vapore al largo di harbour’s Mouth 1842) e Monet all’espressionismo espressionista del Resnik post bellico (Swan 1961) e alla più contemporanea artista comica Hannah Woodman, passando per il “Crepuscolo Luna” 1899 di Isaak Levitan e i porti e le spiagge di Eugene Boudin. Difficile definirlo, con esattezza, quanto ad appartenenze stilistiche, ma una cosa è certa. Zago è un pittore paesaggista e come tale, si inserisce perfettamente nella definizione classica della moderna pittura di paesag - gio. Per lui infatti, il paesaggio è un soggetto o un motivo di ispirazione su cui sperimentare i modi e il senso di una rappresentazione soggettiva della realtà attraverso un fare pittorico fondato sulla capacità istintiva di saper cogliere gli aspetti più intimi e belli della natura e di rappresentarli poi, semplicemente, per il pubblico. L’uso prevalente della spatola su tela, un innato gusto del colore e lo studio della luce gli consentono composizioni cromatiche tanto ardite quanto piacevoli, che trasmettono all’osservatore la serenità, ma anche l’ansia di un pittore che si espone con inconsueto candore. Fra i suoi ”landscape” troviamo canali, barche, calli, visti con l’occhio di chi non si accontenta della bellezza esteriore, ma che ne ricerca i tratti interiori, l’anima. Così è, e forse ancora di più, per i numerosi paesaggi agresti, in cui casolari abbandonati, lungi dal susci - tare in chi li osserva una facile nostalgia del passato, sembrano rivivere in armonia con la natura che li circonda. Così per gli agglomerati urbani, che sono un altro soggetto di Zago, in cui le case o i fabbricati, a volte persino affastellati, sembrano rivendicare una loro vitale esistenza. Di lui, Mario Agnoli dice: “La saggistica sull’arte e sulle lettere, in genere, si ispi - ra alle attribuzioni scolastiche. Nel caso della pittura di Silvio Zago, tuttavia, una attribuzione fedele ai suddetti programmi interpretativi non sembra possibile o al - meno non può ritenersi sostanziale. Zago è pittore/poeta della sua terra: quella delle case dalle pareti bianche che conservano la luce assillante delle trasparenze acquee e delle terre che raccolgono le minute piante come gazzelle lungo i sentieri del vento. Il suo infinito non invita al naufragio le - opardiano, ma alla raccolta di un seguito di sensazioni che si nutrono di canneti, di acque intuite e d’orizzonte arcano”

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Info
328 4851819 - 0422 430584
Barchessa Villa Quaglia - Viale XXIV maggio 11, Treviso

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